Nuova Riveduta:

Genesi 22:12

E l'angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo».

C.E.I.:

Genesi 22:12

L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio».

Nuova Diodati:

Genesi 22:12

L'Angelo disse: «Non stendere la tua mano contro il ragazzo e non gli fare alcun male; ora infatti so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo figlio».

Riveduta 2020:

Genesi 22:12

Ed egli rispose: “Eccomi”. E l'angelo: “Non mettere la mano addosso al ragazzo e non fargli alcun male; poiché ora so che tu temi Dio, perché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo”.

La Parola è Vita:

Genesi 22:12

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 22:12

E quegli rispose: 'Eccomi'. E l'angelo: 'Non metter la mano addosso al ragazzo, e non gli fare alcun male; poiché ora so che tu temi Iddio, giacché non m'hai rifiutato il tuo figliuolo, l'unico tuo'.

Ricciotti:

Genesi 22:12

Disse l'angelo: «Non stendere la mano sopra il fanciullo, e non gli fare alcun male; ho conosciuto abbastanza che temi il Signore, e non risparmiavi per me l'unico figlio tuo».

Tintori:

Genesi 22:12

E l'angelo: «Non stendere la mano sopra il fanciullo e non gli far male alcuno, perchè ho già conosciuto che temi Dio e che per me non hai risparmiato il tuo figliolo unigenito».

Martini:

Genesi 22:12

E quegli a lui disse: Non stendere la tua mano sopra il fanciullo, e non fare a lui male alcuno: adesso ho conosciuto, che tu temi Dio, e non hai perdonato al figliuol tuo unigenito per me.

Diodati:

Genesi 22:12

E l'Angelo gli disse: Non metter la mano addosso al fanciullo, e non fargli nulla; perciocchè ora conosco che tu temi Iddio, poichè tu non mi hai dinegato il tuo figliuolo, il tuo unico.

Commentario abbreviato:

Genesi 22:12

11 Versetti 11-14

Non era intenzione di Dio che Isacco venisse veramente sacrificato, un sangue ancora più nobile di quello degli animali, a tempo debito, sarebbe stato versato per il peccato, cioè il sangue dell'unigenito Figlio di Dio. Ma nel frattempo, mentre Dio voleva che proibiva sacrifici umani, già pensava ad un altro sacrificio. Esso si sarebbe adempiuto col Messia promesso, la Discendenza benedetta. Cristo venne sacrificato al nostro posto, come l'ariete che qui prende il posto di Isacco e la sua morte fu la nostra liberazione. Osservate che il tempio, cioè il luogo dove doveva avvenire il sacrificio in seguito servì anche per l'altro: questo monte Moria fu lo stesso monte dove Cristo fu crocifisso, il Calvario. Un nuovo nome venne dato a quel posto per l'incoraggiamento di tutti i credenti e alla fine del mondo per avere gioiosa fiducia in Dio e obbedirgli. Jehova-jire, il Signore provvederà, probabilmente alludendo a ciò che Abraamo disse: "Dio stesso fornirà un agnello". Il Signore avrà sempre il suo occhio rivolto al suo popolo, ai suoi guai e al suo dolore ed egli gli darà sempre l'aiuto necessario.

Riferimenti incrociati:

Genesi 22:12

1Sa 15:22; Giob 5:19; Ger 19:5; Mic 6:6-8; 1Co 10:13; 2Co 8:12; Eb 11:19
Ge 20:11; 26:5; 42:18; Eso 20:20; 1Sa 12:24,25; 15:22; Ne 5:15; Giob 28:28; Sal 1:6; 2:11; 25:12,14; 111:10; 112:1; 147:11; Prov 1:7; Ec 8:12,13; 12:13; Ger 32:40; Mal 4:2; Mat 5:16; 10:37,38; 16:24; 19:29; At 9:31; Eb 12:28; Giac 2:18,21,22; Ap 19:5
Giov 3:16; Rom 5:8; 8:32; 1G 4:9,10

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